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Un augurio dal cuore mio e dell’India

Per gli auguri per queste feste e soprattutto per il nuovo anno invio agli amici questa foro scattata pochi giorni fa a Varanasi nel cuore dell’India. La didascalia invece viene dal mio libro “Il Mondo nelle Mani, divagazioni sul viaggiare” (Polaris).

È l’ora magica del tramonto sul Gange, la dea Ganga, il fiume sacro a ottocento milioni di induisti. Le rive si illuminano di fuochi e risuonano dei canti e dei mantra della puja vespertina. Migliaia di pellegrini accendono le diya, piccole lanterne di creta alimentate da burro liquefatto o da un lumino, poi le abbandonano delicatamente alle acque scure dentro precarie imbarcazioni fatte di foglie e riempite di petali colorati. Anch’io mi avvicino ai falò, accendo gli stoppini della mia offerta e, con una preghiera di ringraziamento per essere testimone e partecipe di questo grande rito collettivo, consegno al fiume la mia fragile feluca. Guardo le fiammelle danzare sull’acqua simili a tanti fuochi fatui, accendersi e spegnersi come lucciole le sere d’estate, le vedo arenarsi contro un improvviso ostacolo e riprendere poi a fluttuare fino a scomparire, portate dalla corrente o inghiottite da un’onda un poco più forte…