Un giorno di molti anni fa a Capo Comorin, l’estrema punta meridionale dell’India, un luogo sacro dove si incontrano gli oceani, un santone mi disse di non smettere mai di cercare, perché trovare per me significava morire.

Borges racconta che appoggiando l’orecchio a una colonna nella moschea di ‘Amr, al Cairo, si sente il brusio dell’Universo intero. Perché lì è racchiuso l’Universo, un Aleph appunto, un “occhio di Dio in questo mondo”.
“L’Aleph?” ripetei. “Sì, il luogo dove si trovano, senza confondersi, tutti i luoghi della terra, visti da tutti gli angoli.” (Da : L’Aleph, J.L.Borges)