Non vorrei entrare nella polemiche e nel grande frastuono mediatico dato ai morti e ai sopravvissuti delle recenti tragedie in Himalaya e sulle Alpi. Confesso però di essere rimasta colpita dalle statistiche: il 25% di coloro che scalano la vetta del K2 muoiono, in genere durante la discesa. Credo sia la stessa percentuale di “insuccesso” di chi tenta il suicidio.
Prima di riuscirci ci prova diverse volte. Come dire che la scalata del K2 è un tentato suicidio che una volta su quattro riesce. Mi scusino gli alpinisti, niente di personale o di volutamente provocatorio. Anch’io ho fatto a suo tempo il mio bravo corso d’alpinismo, sono salita in vetta al Bianco come massimo exploit e poi ho deciso che mi piaceva di più viaggiare e guardare le montagne da sotto che salirci sopra (forse ha giocato anche la pigrizia…).
A ognuno le proprie passioni.
Un’ultima riflessione: alcuni giornali e telegiornali hanno trattato i sopravvissuti da eroi, ma eroi mi sembrano soprattutto gli sherpa, che rischiano e perdono la vita per vivere loro e i loro figli e spesso per salvare quella dei loro clienti.
A.M.