La Cascina Chigollo, o “Il Grillo” come in molti la conoscono oggi, è un antico cascinale lombardo posto in un’oasi di pace fra prati e boschi sulle colline del Triangolo Lariano. Da trent’anni è anche la mia casa, ma è da sempre che ho qui le mie radici. I luoghi perdono l’anima quando non hanno nessuno che inventi il loro futuro, ma anche se non hanno nessuno che ricordi la loro storia: per questo ho cercato di non lasciare che la memoria del passato andasse persa. Questa è la storia della cascina (e un poco anche la mia) negli ultimi 100 anni: a questo link è possibile sfogliare il photoalbum con le immagini di allora e di oggi.
Guardando le foto credo si possa anche capire perché, nonostante la pausa forzata rispetto ai viaggi causa pandemia (e nonostante la foto provocatoria qui sotto!), non corro mai il rischio di annoiarmi. Diciamo che negli anni questa cascina è sempre stata il mio “piano B”, o forse il “piano A”, viste le energie che ci ho investito… Charles Schulz, l’autore dei Peanuts, ha scritto che “nella vita non raccogli ciò che semini, raccogli ciò che curi“, e io ho avuto cura di questa antica cascina che mio nonno tornando dal Perù acquistò 100 anni fa. Inevitabile fare bilanci e confesso che l’impegno nella gestione, nell’amministrazione e nelle ristrutturazioni che trent’anni fa mi sono assunta, ha molto condizionato le mie scelte di vita e i miei rapporti soprattutto familiari. Rifarei lo stesso? Sì, perché sono orgogliosa del risultato. Questa cascina con i terreni intorno, sopravvissuta quasi indenne alle speculazioni degli anni ’60, è stata in questi decenni quasi interamente recuperata: le foto delle ultime pagine dell’album testimoniano il prima e il dopo e stupiscono anche me che pure ho seguito i cambiamenti passo a passo. Certo, forse avrei potuto dare più spazio alle altre mie passioni trasformandole in professioni: il mondo dei viaggi, il lavoro come tour leader, la scrittura dei libri e delle guide. E avrei dovuto garantirmi uno stipendio e dei contributi per potermi godere una pensione, avendo lasciato troppo presto il lavoro di docente. Eppure, mi basta guardare dalla finestra di casa questi tetti in coppi, i fiori e le piante del giardino e oltre, l’orizzonte delle colline, per dire grazie per ciò che ho e per essere soddisfatta di ciò che ho fatto.
La Cascina Chigollo è un luogo davvero speciale e anche in questi anni difficili, prima con la pandemia, ora con questa inaspettata e drammatica guerra, sono ancora più grata alla vita per la fortuna di abitare qui. Spero che ora per me sia venuto davvero il momento, dopo un percorso difficile, di raccogliere i frutti e godere in serenità di questo luogo, perché è un piccolo paradiso come mi ricordano sempre i miei amici e i miei ospiti.
Buona visione!
